Tre poesie di Gisella Blanco da "Il verso della cronaca"
Foto di Luca de Luca
da "Il verso della cronaca" plaquette contenuta nell’antologia femminile La terra inesplorata delle donne, a cura di Sara Durantini (Dalia edizioni 2023)
Graffiti
Il villaggio si dissipava nel vento
come parola appena scandita,
la luce anneriva gli angoli
-le acutezze che ci facevano toccare-.
Il bambino urlava nelle tempie di ogni madre
-se ti nutri del mio latte, sarai ancora innocente? -
e c’era un ronzio che inondava le valli
erette a grattacieli, il silenzio di ogni campana
bloccava nell’oro l’accesso al sole.
Come posso pregare la vena che batte nel tempo,
come posso tornare a pregare?
La ciotola della frutta è piena di resti,
ci scambiamo i residui dei nostri corpi moventi,
è un commercio solidale
da sostenere con lo sguardo.
Se mi sveglio ancora di notte, è la belva
di Lascaux che esige la mia mostruosità,
il graffito è un graffio nel dormiveglia.
Le civiltà accrescono la dismisura,
non c’è vita che tenga la stretta del tempo,
ancora segni, sintomi, suoni
per possedere la terra.
--
Macchie di nero
Un grappolo di palloncini decolla
nel bianco, il cordone li tiene
attaccati al metallo della terra, scola
ancora tutto il sangue.
Assisto allo scempio dal lampo nei tuoi occhi,
la notizia è un gesto ghiacciato, non conosciamo
i loro nomi -mamma e figlia- le abbiamo smarrite prima di chiamarle.
Abbiamo abbandonato ogni nazione
nei sei giorni di agonia
nei sei giorni di pianto fame sete piaghe
nei giorni dalla sua morte in fasce al nostro sonno.
Non ci siamo accorti di niente,
non siamo stati bambine abbandonate,
abbiamo occupato uno spazio inagibile.
Pensa allo scempio della madre
Poteva capitare poteva capitare
Pensa all’ustione che le ha abraso la premura,
Mamma dove sei?
Fammi accovacciare nel tuo sgomento
a osservare il piccolo cadavere
assorbito dalla casa,
lasciami sentire come è solida la morte.
--
Limerick mancati
La sirena del verso lampeggia
di allarmi sui marciapiedi
aborto prostituzione la droga della libertà
non c’è politica senza quella filastrocca battente
dei morti dei vivi,
la poetessa fa pubblica l’indecenza
gli stessi morti gli stessi vivi – immigrazione immedesimazione immortalare le piccole morti
eppure, s’insinua la fame nello scontro mediano,
mediatico madido negli sforzi mancati, mendicati
all’idolo della pergamena.
Dimmi cosa non è più poesia
e ti dirò chi siamo.
Gisella Blanco è nata a Palermo nel 1984 e vive a Roma da diversi anni. È laureata in giurisprudenza, si occupa di critica e divulgazione letteraria poetica, collabora con blog, riviste cartacee e giornali per i quali scrive note critiche, recensioni, articoli, interviste e saggi. Scrive per la rivista Leggere Tutti cartacea e on line, per Atelier Poesia cartaceo e on line, per Laboratori Poesia, per Liguria.Today, per Poesia di Luigia Sorrentino. E’ vicedirettrice di Poesia del nostro tempo. Fa parte della redazione della rivista cartacea semestrale Laboratori critici. Ha svolto, come relatrice, lezioni in ambito universitario sulla poesia (Università di Palermo – Dipartimento di Scienze Umanistiche, Corso di studio in Lettere, Insegnamento Istituzioni di Linguistica italiana); nel 2020 ha tenuto una lezione sulla poesia agli studenti di Linguistica Italiana della Sichuan International Studies University di Chongqing (Cina). Nel 2022, per Università degli Studi di Palermo, ha tenuto una lezione sui percorsi della poesia, in occasione dell’incontro del percorso seminariale Attività Tipologia F su "Le parole che ho sempre voluto".
Particolarmente attenta ai temi sociali, filosofici e femministi, è autrice della silloge poetica Melodia di porte che cigolano, pubblicata da Eretica Edizioni (2020), compare nell’antologia Inno alla morte, pubblicata da Bertoni Editore (2021), nell’antologia “Cuori a Kabul – Poesie per l’Afghanistan” di Graphe.it Edizioni e nell’antologia Italia insulare- i poeti di Macabor Editore 2022. Alcuni suoi testi sono stati tradotti nel Journal of Italian Translantion. Una sua poesia è presente nell’antologia Negli occhi bambini (con una nota introduttiva di Umberto Piersanti per ScriverePoesia Edizioni). Ha scritto una plaquette che compare nell’antologia La terra inesplorata delle donne, Dalia Edizioni. Lavora come editor e nella comunicazione come Spazio Parola. Collabora con Il Foglio.