Vitae di Antonietta Guadagnino
Introduzione di Marvi del Pozzo a Vitae di Antonietta Guadagnino
Collezione di quaderni di poesia “Le gemme” n. 23 anno 2020 (Ed. Progetto Cultura)
ISBN 978 88 3356 161 5
Carattere peculiare del linguaggio poetico è quello di essere evocativo, di riuscire a suscitare emozioni impreviste che nascono dall’interno di noi affiorando grazie ad una parola, ad una suggestione, ad un’atmosfera che la comunicazione poetica, quando è autentica, crea intorno a sé. Spesso queste emozioni, imprecise quanto intense, trovano una forma di de- finizione attraverso sensazioni, nel senso letterale del ter- mine, cioè proprio per mezzo dei nostri sensi. Non necessariamente tutti e cinque in contemporanea: può trat- tarsi di riferimenti sensoriali di un gusto o di un suono o di un profumo, a seconda delle più o meno affinate capacità percettive di ciascuno. Ne sappiamo tutti qualcosa, se non altro per le ormai proverbiali madeleinettes di Proust.
La poesia di Antonietta Guadagnino mi evoca il profumo delle cose buone e naturali, le più semplici e al giorno d’oggi le più̀ rare: il profumo del pane all’uscita dal forno, non da una rivendita delle attuali panetterie cittadine, dove il pro- fumo (e forse anche il gusto) si è perso nei vari passaggi ano- nimi e convenzionali.
Il profumo del pane della poesia di Antonietta è caldo e fresco allo stesso tempo. Il miracolo ossimorico della poesia, certamente: è caldo perché́ evoca affetti familiari, attenzione, cura, interiorità̀ di vita spesa tra gioie e dolori per i propri cari; è fresco perché́ senza sovrastrutture, nessun orpello, nessuna esigenza di ricerca letteraria in sovrappiù̀. È la poesia della vita autentica che parla. Per questo colpisce, per questo il lettore ci si ritrova con commozione. È poesia di limpida immediatezza, per questo tutti ci sentiamo, grazie ad Antonietta, un po’ poeti, grandi nel dipanare le stesse problematiche di vita: eroi della quotidianità̀ ma modeste, oscure creature, d’altro canto, nello sforzarci di condurre con individuale semplicità̀ – ma in modo unico, irrepetibile, prezioso – il percorso esistenziale che ci è concesso. La poesia di Antonietta, nella sua luminosa essenzialità̀, ci aiuta a VIVERE perché́ ci conduce per mano ad esplorare il profondo di noi stessi, facendoci riemergere con un sorriso di consapevolezza in più.
Il senso di responsabilità̀ umana e l’autocoscienza mi sembrano i messaggi più validi in questi nostri tempi altalenanti tra un troppo facile ottimismo o, viceversa, un disfattismo pessimistico senza prospettive né colore di speranza.
Dopo una presentazione di giovani poeti
Le poesie dei giovani poeti parlano d’amore,
hanno frasi contorte
metafore oscure
ma profumano di fresco,
e bruciano di passione,
sanno di felicità
Hanno qualche rima sbagliata. Forse.
Le poesie dei giovani poeti non temono il futuro,
non si accontentano,
non pensano al dolore,
non cancellano le tracce,
non odiano gli amanti traditi.
Non amano la metrica. Forse.
Le poesie dei vecchi poeti temono il futuro.
Sono più sagge,
sono fatte di ricordi e delusioni,
sono piene di dubbi,
e rimpiangono il passato.
Sono metricamente corrette.
Entrambi sanno che solo la poesia
li salverà. Forse.
Amiche
Amiche,
forse capita anche a voi
di non trovare più
le parole giuste,
quelle dolci o amare
che parlano al cuore,
che consolano.
Amiche,
ditemi chi sono,
ho perso conoscenza di me.
Dov’è quella ragazza
allegra e piena di vita?
Chi è questa vecchia
raggrinzita e spaurita
che mi guarda nello specchio?
Amiche,
perché non mi portate
a ballare con voi?
Forse ci potremmo divertire,
oppure ci racconteremo sogni
e scriveremo storie di
principesse e di draghi,
dai finali scontati,
come piacciono a me.
Amiche,
perché le favole non si avverano mai?
Forse, voi conoscete il senso della vita.
Io credevo di aver capito tutto.
Di avere già dato.
E invece mastico ancora
una sabbia petrosa,
amara e minacciosa.
Crema corpo
Ho comperato una crema per il corpo
promette meraviglie:
una pelle morbida, vellutata,
gambe snelle senza inestetismi,
scompariranno le macchie e
non rimarrà traccia delle cicatrici.
Avrò uno sguardo fresco,
mi sentirò giovane e leggera
e il futuro non mi spaventerà più.
Ma costava solo 12 euro e 50,
troppo poco per i miracoli!
Dovrò accontentarmi.
Maria Antonietta Guadagnino è nata a Torino dove vive. Ha insegnato nella formazione professionale e ha lavorato nell'amministrazione provinciale occupandosi di progetti per le scuole secondarie superiori. Dieci anni fa ha conosciuto il gruppo di Tempo di Parole, che le ha fatto riscoprire l'amore per la poesia.