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Mi accontento dell’oro di Esther Grotti

 

Collezione di quaderni di poesia “Le gemme” n. 11 anno 2013 (Ed. Progetto Cultura)  

 

ISBN 978 88 6092-592-3

 

*

tu non sai
la vecchiezza che diventa giovinezza
guardando gli spudorati fiori della primavera
tendere il corpo e la testa verso il sole
senza possibilità di distrazione
quale sillaba primordiale
ci rimane proibita

 

*
i meridiani i paralleli
le posture planetarie
il giro di vite degli astri sulla testa
scivolo via tra le molecole dell'aria
senza una dimora che indichi la mia
stella polare il desiderio
di inginocchiarmi
fino a  gettare una radice
un'appendice che rimanga
anche muta tra le cose
il più bel cristo mai  pregato
è  lo scroscio di luce
dei tuoi occhi chiari

 

*

con ali artificiali
e la misericordia di un po' di carburante
ci costruiamo una poltrona nell'aria
salutando la gravità del pianeta
non ci meritiamo mai un cielo troppo alto

*
no
non so se sia la sbavatura della neve sul mare
o se questa notte un'inevitabile via lattea
si sia  parcheggiata sulle  mie palpebre
no
non so se basti un disco orario per  fermare
un attimo questa  quiete

*

per chi
il sesto ramo dell'ulivo non si spoglia
e l'arancio amaro attende carico di colore
per chi
il gesto politico del fico
rinasce sulla stanchezza serafica della palma
e i fili d'erba gettano in aria
un'allegria di imperturbabile giada
per chi
il gelsomino tenta il poker estremo d'un germoglio
e il garofano finge una morte dal profilo greco
per chi questo giardino esiste se io non vedo
per chi gli astri robusti
e il peso incommensurabile di ogni cielo  

*

rivoluzioni i miei atomi
oltre il principio di esclusione di Pauli
mi attrai senza gravità
oltre il limite di Chandrasekhar
espandendomi e contraendomi
con il solo equilibrio di un amore
e ciò che mi penetra
non è il tuo corpo
né il tuo seme
è tutto il bene concepibile
e quello inconcepibile
degli universi
 

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